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26 Febbraio 2014 by Paolo Sini 1 Comment

Imparare il Social Media Marketing con Criminal Minds.

Io amo i telefilm, soprattutto i polizieschi. Uno di quelli che mi appassionano di più è Criminal Minds. Mi piacciono le storie, i personaggi, i risvolti psicologici. Non avrei mai pensato però che guardando Criminal Minds si potesse imparare il social media marketing.

Criminal-Minds

Cosa fanno i profilers di Criminal Minds

Ogni puntata di Criminal Minds inizia con un delitto o una serie di delitti. Le autorità locali chiamano l’FBI di Quantico dove c’è una squadra specializzata nel risolvere i casi più complessi, l’Unità di Analisi Comportamentale guidata da Aaron Hotch.

La squadra inizia ad indagare concentrandosi principalmente sulle caratteristiche psicologiche dell’autore che viene definito S. I. (soggetto ignoto). Gli agenti iniziano a stilare un profilo del criminale, raccogliendo informazioni sull’aspetto, età, lavoro, ambienti e compagnie frequentate. Inoltre studiano le abitudini e i comportamenti ricorrenti. Per farlo, chiedono informazioni ai familiari delle vittime, ai vicini, frequentano gli stessi luoghi.

Dopo aver redatto un profilo completo del criminale e avergli dato un nome, iniziano a frequentare i posti dove pensano si possa trovare. Fanno domande e lasciano commenti qua e la, creando una traccia che sia chiaramente visibile. A volte utilizzano anche altri media per sfidarlo ad uscire allo scoperto. Dopo aver lanciato l’esca gli agenti ricreano le condizioni ideali per attirare il delinquente e invogliarlo a commettere ancora una volta il reato. A questo punto la cattura è quasi sempre scontata.

Bello!

Ma adesso ti starai chiedendo cosa c’entra tutto questo con il social media marketing.

Impara il social media marketing guardando Criminal Minds.

Se leggi bene tra le righe troverai molte tecniche che i marketers utilizzano tutti i giorni nel loro lavoro. Vediamo cosa fa o dovrebbe fare un marketer.

  1. Tutto inizia con un delitto. Anche nel social media marketing tutto inizia con un un delitto da risolvere. Solitamente si tratta di un blog o di un sito che non parte, un prodotto o un servizio che non si riesce a vendere.
  2. Studio della scena del crimine. Il marketer arriva in azienda e inizia a fare domande sul prodotto, servizio, blog o sito che sia. Intervista il titolare, l’amministratore e tutti quelli che possono fornire informazioni utili sulla vittima.
  3. Redazione del profilo del criminale. Con le informazioni raccolte inizia la stesura del profilo del possibile cliente o lettore. Si raccolgono età, sesso, situazione familiare, titoli di studio, lavoro, situazione reddituale, altri possibili problemi che il cliente o lettore vorrebbe risolvere. Si arriva quindi a definire quella che in termini tecnici viene chiamata persona, ovvero l’archetipo del cliente (buyer persona) o del lettore o utente ideale.
  4. Si frequentano gli stessi posti del criminale. Con l’identikit ben definito, il marketing man inizia a frequentare i posti dove la persona potrebbe trovarsi. Legge gli stessi blog, fa mi piace sulle stesse pagine Facebook, segue lo stesso tipo di persone su Twitter e così via.
  5. Lascia delle tracce per attirarlo. Nel frequentare gli stessi posti il bravo marketer lascia delle tracce per attirare il soggetto indefinito verso il proprio sito. Commenta spesso nei blog, partecipa alle conversazioni su Facebook e Twitter. Qualche volta pubblica dei guest post su altri blog in modo da farsi notare ancora di più.
  6. Tende la trappola. Dopo aver attirato il soggetto indefinito verso il proprio sito o blog, il marketer gli tende una trappola. Avendo ormai capito cosa cerca e come si comporta, crea una pagina civetta, un articolo irresistibile che cattura il lettore e lo guida verso la trappola vera e propria. La landing page. La landing page è l’ambiente perfetto dove vengono ricreate le condizioni ideali per cui il delitto si compia di nuovo.
  7. Cattura del soggetto. Il marketer crea nella landing page un percorso che suscita sempre maggiore interesse nel lettore, guidandolo e quasi costringendolo a cliccare sul bottone dell’offerta. Il soggetto indefinito non ha quasi più scampo. Non può resistere. Ci pensa ma ormai è convinto. E’ più forte di lui.

Naturalmente non sempre tutto va per il meglio. Molte cose possono anche non funzionare come si pensa. Il soggetto indefinito può essere distratto da qualche dettaglio che non convince, vuole vederci chiaro, ritorna sui suoi passi e abbandona la landing page.

Non per questo il marketer si scoraggia o si da per vinto. Come in Criminal Minds, ricrea  il percorso limando qualcosa, cambiando una foto, un colore, una frase. Si, perché il soggetto indefinito prima o poi ritorna e la trappola sarà di nuovo pronta a scattare.

Filed Under: Social Media Marketing Tagged With: landing page, marketing, persona, social media

About Paolo Sini

Ciao, mi chiamo Paolo Sini e gestisco questo blog. Mi occupo di consulenza aziendale, principalmente di controllo di gestione. Ho una passione sfrenata per il social media marketing e penso che nessuna azienda possa lasciarsi sfuggire le grandi opportunità offerte dal web.

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  1. Imparare il Social Media Marketing con Criminal... ha detto:
    26 Febbraio 2014 alle 13:37

    […] Io amo i telefilm, soprattutto i polizieschi. Uno di quelli che mi appassionano di più è Criminal Minds. Mi piacciono le storie, i personaggi, i risvolti psicologici. Non avrei mai pensato però che guardando Criminal Minds si potesse imparare il social media marketing. Cosa fanno i profilers di Criminal Minds Ogni puntata di Criminal Minds …  […]

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